VITAMINA C: uso topico per una pelle più sana, più giovane, più luminosa

La vitamina C (acido L-ascorbico), in qualunque sua forma, è uno più potenti antiossidanti presenti in natura da poter impiegare topicamente nella cura della pelle. Trattamenti topici di vitamina C possono contribuire a migliorare lo stato della propria pelle se afflitta da fenomeni di fotosensibilità, da discromie e cedimenti dovuti all’età, da cicatrici acneiche e da lesioni infiammatorie in genere, ma tutto ciò solo se essa è in grado di accettare tali trattamenti e quindi di gestirli. La pelle è infatti un organo con una propria personalità, a decidere quali prodotti usare, come usarli e quando usarli, è solo ed unicamente lei e ciò che noi possiamo fare è conoscerla, capirla e infine assecondarla.


L’immagine della Vit.C è stata creata da me Silviadgdesign appositamente per l’articolo

È in grado di rallentare il processo di invecchiamento prevenendo i danni causati dai radicali liberi, di stimolare la produzione di collagene, di ridurre infiammazioni ed irritazioni, di diminuire la pigmentazione delle macchie, di illuminare la carnagione, di migliorare la risposta di guarigione naturale della pelle e di aumentare l’efficacia delle creme solari. Pertanto, è utilizzata largamente nei trattamenti domiciliari soprattutto con funzionalità di anti-invecchiamento e sbiancante. A livello topico, la vitamina C fornisce anche una piccola quantità di protezione dai raggi UV, anche se non è paragonabile a quella dei filtri solari, per questo l’uso della vitamina C è particolarmente consigliato durante il giorno piuttosto che durante la notte. Per iniziare a vedere dei risultati apportati dalla vitamina C come potenziatore della protezione solare, di solito ci vogliono circa 6 mesi d’uso costante.

Ancor prima di aspettarsi dei risultati, sono i suoi effetti effetti collaterali che bisogna tenere bene a mente, in modo da saperli interpretare nel caso sopraggiungessero, capendo perciò l’interazione tra la percentuale di vitamina C assunta topicamente e la propria pelle. Nonostante la grande fiducia e le numerose testimonianze entusiastiche (tra le quali c’è anche la mia), i prodotti con vitamina C non funzionano su tutti.

La vitamina C è pur sempre un acido e in quanto tale, in alcune persone, può provocare fenomeni di arrossamento e prurito. Di solito la pelle si abitua presto al trattamento effettuato, tuttavia, a volte in caso contrario è necessario regredire nella percentuale di vitamina C impiegata in modo da rendere il prodotto che la contiene più tollerabile. È possibile nonostante l’abbassamento della concentrazione, sperimentare ancora reazioni irritative che suggeriranno l’impossibilità da parte della pelle di gestire la vitamina C con uso topico.

Oltre ad un’irritazione indotta dalla vitamina, è possibile avere reazioni avverse dovute alla formulazione base del prodotto nel quale è contenuta. Molte di esse contengono sostanze come i siliconi, i petrolati e/o altri ingredienti inattivi (per aiutare a mantenere la vitamina C stabile più a lungo) che possono creare problematiche sulle pelli tendenti alle imperfezioni o su quelle sensibili e, proprio per questo, si deve guardare e studiare bene la lista degli ingredienti del prodotto scelto (INCI).

Per ridurre al minimo il rischio di irritazione, è importante iniziare ad utilizzare la vitamina C alla concentrazione più bassa che si può tollerare, perché una volta che si è applicato il trattamento, la vitamina C viene immediatamente assorbita e rimane attiva nella pelle fino a quando non si esaurisce, ovvero circa 3 giorni. Il ché significa che se alla pelle non piace il trattamento usato, rimarrà irritata per circa 3 giorni.

Non tutta la vitamina C è la stessa e non ce n’è una assicurata come migliore fra tutte. Oltre alla forma pura (acido L-ascorbico), esistono le forme: sodium ascorbyl phosphate, ascorbyl palmitate, retinyl ascorbate, tetrahexyldecyl ascorbate, magnesium ascorbyl phosphate. Diverse ricerche hanno dimostrato che tutte queste forme di vitamina C ad uso topico, chi più chi meno, sono capaci di apportare una serie di benefici che includono la riparazione e la protezione dai danni dei radicali di liberi, soprattutto se combinate in una miscela contenente altre sostanze antiossidanti come il té verde, la vitamina A, la vitamina E, e/o la niacinamide. La maggioranza numerica delle ricerche e dei risultati positivi in termini di potenza, si concentrano però sulla forma pura, per questo è la più usata nei prodotti di skin care e sempre per questo è da preferire tra tutte. Perciò, la forma migliore di vitamina C consigliata per prevenire le rughe e migliorare quelle presenti e per schiarire la pelle, è sicuramente l’acido L-ascorbico.

Tutti gli antiossidanti, tra cui la vitamina C, sono vulnerabili e tendenti a destabilizzarsi (si ossidano) quando sono esposti all’aria e alla luce. Quando un prodotto con vitamina C si ossida, diventa di colore giallo o arancione e perde la sua efficacia. L’acido L-ascorbico è stato dimostrato come il più potente, ma anche come la forma che destabilizza più facilmente. Tutte le altre forme sono abbastanza stabili, più dell’acido L-ascorbico, ma meno efficaci e potenti di questo.

Ciò significa che se si vuole beneficiare dell’azione di ogni forma di vitamina C, si devono scegliere solo i cosmetici confezionati in packaging opachi (meglio se di vetro scuro) e/o con dispenser airless, da tenere riposti in un luogo fresco e buio. La luce solare, il calore, l’aria, l’acqua, e anche il tempo (controllare spesso la data di scadenza), sono elementi che possono destabilizzare e rendere inefficace anche il prodotto con vitamina C meglio formulato. Scegliere il packaging giusto contribuirà a prolungare la stabilità della vitamina e a mantenere tutto il prodotto fresco.

L’uso migliore in assoluto sarebbe l’applicazione topica della vitamina fresca, ovvero preparata ed usata instantaneamente sotto forma ad esempio di tonico. Il tonico casalingo alla vitamina C è molto famoso. Io stessa l’ho utilizzato circa due anni fa per molti mesi con il fine di ricevere un aiuto nel debellare gli ultimi sfoghi acneici sulla mandibola che mi affliggevano da alcuni anni (dopo un decennio di acne su tutto il viso) e di attenuare le cicatrici acneiche rimaste. Un trattamento, questo con il tonico, che mi ha apportato in breve tempo importanti benefici, quali: attenuazione delle macchie acneiche, carnagione più luminosa, ma soprattutto la fine dei miei sfoghi acneici. Personalmente, attribuisco in modo sostanziale la sconfitta definitiva della mia ultima forma di acne all’utilizzo del tonico con vitamina C, perchè quei pochi prodotti specifici usati in precedenza insieme ad uno stile di vita più sano possibile, non mi avevano procurato alcun miglioramento. Anche se non posso scientificamente dimostrare che la vitamina C mi ha eliminato l’acne, o meglio, che ha contribuito a disinnescare il meccanismo di sfogo acneico, posso testimoniare circa una coincidenza tra l’inizio dell’assunzione topica di vitamina C e la fine della mia acne.

Come preparavo e usavo il tonico? Ad ogni singola applicazione, mescolavo al momento una piccola quantità (studiata per me) di acido L-ascorbico in polvere (acquistato in farmacia) in un pò d’acqua demineralizzata, poi spalmavo il tonico ottenuto su tutto il viso mediante un dischetto di cotone oppure direttamente con le mani e lasciavo asciugare. Dopo applicavo la mia crema idratante. Inizialmente, ho usato il tonico quotidianamento per ottenere un effetto esfoliante, successivamente ho diradato la frequenza di applicazione ad ogni tre giorni, dato che la vitamina C è capace di svolgere la sua attività antiossidante nella pelle fino a tre giorni consecutivi.

Due sono i fattori determinanti per il successo del trattamento topico con il tonico: azzeccare la concentrazione di vitamina C adeguata alla propria pelle e creare sempre istantaneamente il tonico ad ogni applicazione (il tonico avanzato non si conserva poichè si ossida in poco tempo, ma va bevuto). Un piccolo escamotage rapido per non eccedere nella quantità rischiando di irritare la pelle, è quello di assaggiare il tonico prima di applicarlo per verificare quanto sia acido. Più il sapore sarà fortemente acido, più si correrà il rischio di avere effetti indesiderati. Quindi iniziate sempre con una quantità di vitamina C che dia all’acqua un sapore blandamente acido, anche per verificare la risposta della pelle.

Questo tonico però è di difficoltoso uso continuativo proprio perchè lo si dovrebbe preparare ogni volta e in più, non si può assicurare la perfetta conservazione della vitamina attraverso un ripetuto apri e chiudi del suo packaging di confezionamento, oltre a dover fare molta attenzione alla giusta quantità di vitamina da usare. L’alternativa più efficace ed anche comoda da scegliere per un uso topico costante, è il siero.

In un cosmetico, la vitamina C funziona al meglio quando essa è stabilizzata nella sua forma pura di acido L-ascorbico, ma è davvero efficace solo se è alla giusta concentrazione e con il giusto PH.

Nei cosmetici la concentrazione di vitamina C considerata efficace va dal 5% al 20%. Il 20% è la concentrazione massima che si dovrebbe mettere perchè valori maggiori non sono in grado di essere assorbiti completamente dalla pelle.

L’uso di vitamina C al 3-10% in trattamenti topici della durata di almeno 12 settimane ha dimostrato di diminuire le rughe, di ridurre il danno alle fibre proteiche, di diminuire l’apparente rugosità della pelle e di aumentare la produzione di collagene. Benefici confermati da un altro studio della durata di sei mesi con l’applicazione topica di vitamina C al 5% nel formato crema in persone con pelle affetta da fotoinvecchiamento, e nel quale si è registrato come risultato la riduzione delle rughe del viso e in generale il miglioramento dell’aspetto della pelle fotoinvecchiata. Oltre ai suoi usi nel fotoringiovanimento, la vitamina C ha dimostrato di essere benefica nei pazienti con acne, sia contribuendo a prevenire nuove eruzioni che a ridurre le lesioni presenti.

Tuttavia, gli effetti benefici dell’attività della vitamina C non sono evidenti in tutti gli individui, infatti uno studio ha riscontrato che in alcuni ai quali sono stati somministrati alti apporti sia dietetici di vitamina C che per via topica, hanno ricevuto poco o nessun beneficio.

È importante però sapere che le forme di vitamina C possono essere efficaci anche in concentrazioni più basse. La ricerca ha dimostrato infatti che le concentrazioni a partire da 0,6% forniscono azioni anti-aging benefiche per la pelle, quindi non occorre per forza stressarsi per trovare un siero con il 20% di acido L-ascobico né spende cifre fuori dalla nostra portata, ma è meglio puntare ad una formulazione antiossidante nel suo complesso, con ingredienti leviganti e cicatrizzanti che riescano a comunicare tra loro.

Il PH di un prodotto con vitamina C determinerà anche la sua efficacia. La vitamina C deve essere formulata intorno ad un PH con valore 3, o comunque inferiore a 4, per essere in grado di passare attraverso la barriera cutanea ed essere usata topicamente. Le aziende produttrici raramente specificano il PH del prodotto perciò è bene chiedere tale informazione al fine di capire se la formulazione sarà efficace oppure no.

In conclusione, non considerando la soggettiva reazione cutanea alla vitamina C, il prodotto ad uso topico perfetto per ottenere benifici importanti è un siero con singola concentrazione di vitamina C in forma di acido L-ascorbico stabilizzato pari a 20% e con PH 3. Per il mantenimento della buona salute della propria pelle, i cosmetici per la detersione ed idratazione anche con basse percentuali di vitamina C sono sempre utili e ben gradite, soprattutto se contenenti altri antiossidanti compensanti come la vitamina E.

Note:
Chi volesse preparare il tonico casalingo ed avesse difficoltà a reperire la Vit.C pura in polvere può tranquillamente sostituirla con un qualsiasi integratore e in qualsiasi formato facilmente lavorabile, possibilmente senza troppi agenti terzi addizionati. I formati migliori sono certamente in primis le capsule che basta aprire per prelevare la polverina al suo interno, le compresse poi da tritare e/o da sciogliere (meglio se non le classiche effervescenti dato che contengono anche aromi, coloranti e zuccheri a meno che non ne siano privi), oppure infine il formato liquido per il quale la vitamina è generalmente addizionata ad un solvente tipo il Glicerolo (o Glicerina) come ad esempio è il “Cebion gocce 10ml” di cui massaggiare 4-5 gocce sul viso umido direttamente con le mani o mettendole su un dischetto di cotone umido poi da passare sul viso a mò di tonico (attenzione che in presenza di Glicerolo la soluzione liquida potrebbe lasciare la pelle con un finish un pò appiccicoso e pesante).

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